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Presentato a Silea il volume scritto dai giovanissimi studenti Melania e Tobia Mazzon, stampato grazie al finanziamento della Fondazione

Un libro che parla di cura, di amore per la natura e per gli animali, ma soprattutto di rispetto, amicizia, condivisione e accoglienza dell’altro, del diverso, nella sua preziosità. È tutto questo e tanto altro ancora “Gli animali della siepe”, scritto dai fratelli Melania e Tobia Mazzon, giovani studenti trevigiani, e pubblicato in cento copie, grazie alla donazione di mille euro di Fondazione Opera Pia Anna Maria e Alessandro Antoniadi Maurocordato.

Il volume è stato presentato, nella serata di giovedì 1 febbraio, all’interno della biblioteca dei Liberi Pensatori del Comune di Silea. Ad accogliere i giovanissimi autori e il folto pubblico in sala, l’assessora alla Cultura, Istruzione, Pari opportunità e Legalità, Angela Trevisin. I fratelli Mazzon hanno dialogato con la professoressa Silvia Canal, che ha, inoltre, letto alcuni brani del libro.

L’appuntamento era promosso dal Comune di Silea, dalla Fondazione Opera Pia Maurocordato e dall’Istituto tecnico industriale statale Max Planck di Villorba. È stata proprio la scuola, nella quale si è diplomato Tobia, a impegnarsi per la pubblicazione del libro. In particolare, la professoressa di Religione, Giovanna Azzola, si è mobilitata e ha contattato la Fondazione Maurocordato, chiedendo l’aiuto economico necessario alla pubblicazione.

“È la prima volta che finanziamo un libro – ha raccontato Sergio Criveller, presidente della Fondazione – e lo abbiamo fatto perché la proposta ci ha appassionato, ci ha appassionato la storia: in questo racconto c’è tanto di noi, che ci impegniamo a sostenere famiglie con minori in difficoltà e soggetti fragili. Ci siamo sentiti rappresentati dall’attenzione che ha verso i più piccoli, verso la natura e la sostenibilità”.

Un libro intelligente e ironico, che ha avuto anche il grande merito, come ha sottolineato la direttrice didattica del Planck, Emanuela Pol, “di mettere insieme tante realtà diverse. Così questa pubblicazione rappresenta una storia di speranza che si allontana dalle abituali cronache sui giovani”.

“Istituzioni, scuole e terzo settore si sono messi insieme per realizzare il sogno di Melania e Tobia – ha esordito l’assessora Trevisin –, si sono uniti per dare voce a questo libro. Questo significa appartenere a un territorio: mettersi in rete e trovare soluzioni per concretizzare le idee dei propri cittadini”.

Melania, 16 anni, frequenta la terza superiore al liceo Scientifico Leonardo Da Vinci di Treviso, appassionata di natura e scienza, non disegna la musica e la fotografia. Tobia, dopo il diploma al Planck, oggi è iscritto al primo anno della Facoltà di Ingegneria fisica di Ca’ Foscari: “Mi piace capire come funziona il mondo – racconta – e scoprire ciò che ancora non conosciamo”.

L’idea del libro è nata quasi per caso, nel 2020, quando i ragazzi avevano rispettivamente 13 e 15 anni, come regalo di Natale per i genitori. La narrazione segue il percorso di vita e di crescita dei piccoli animali che abitano una siepe, e che, dalla loro prospettiva, osservano gli umani che, in un terreno adiacente, costruiscono una casa, quella di Melania e Tobia. La vita nella siepe è semplice e allegra. Nonostante i pericoli che arrivano dagli uomini, l’esistenza degli animaletti prosegue felice e pacifica, all’insegna della condivisione, dell’amicizia e della solidarietà.

Ora, conclude Tobia, altre storie si sono affacciate alla mente, un libro, che racconta la vita di un orso e vuole attirare l’attenzione sul problema del bracconaggio, è già in cantiere; inoltre, attende di essere scritta, un’opera sulla salvaguardia degli oceani: “Sarà una grande avventura, come quelle di Jules Verne”.